I Jefferson Airplane, attivi a San Francisco dal 1965, sono stati tra i massimi rappresentanti della musica psichedelica dell’epoca. Marty Balin (voce solista), Grace Slick (voce solista), Paul Kantner (chitarra), “Jora Kaukonen (chitarra), Jack Casady (basso), Johny Barbata (batteria) sono stati al centro della rivoluzione musicale californiana dall’album “Surrealistic Pillow”, ideale ponte tra la cultura hippie e il movimento psichedelico.
Jack Casady, ricordando la San Francisco degli anni ’60, ha raccontato: “Eravamo tutti molto giovani. Stavamo imparando a suonare. La città era un punto d’incontro di musicisti, band. C’era un grande fermento creativo. Tutti si scambiavano delle idee. Stava nascendo qualcosa di veramente nuovo”.
Il viaggio dei Jefferson Airplane finisce nel 1969, dopo la pubblicazione di “Volunteers”, contenente il classico “Wooden Ships”. Successivamente la Slick e Kantner formano i Jefferson Starship, Casady e Kaukonen danno vita agli Hot Tuna.
Jorma Kaukonen ha detto: “L’esperienza con i Jefferson Airplane ha segnato la mia vita personale e artistica. Poi ho deciso di tornare al mio primo amore, il rock-blues”. “Gli artisti che sono stati coinvolti nel movimento psichedelico hanno avuto la possibilità di esplorare un mondo nuovo. L’era psichedelica è ancora viva. Molte intuizioni musicali di quel periodo sono ancora attuali”.
Grace Slick (cantante, Jefferson Airplane. Jefferson Starship): “Il rock & roll mi permetteva di vivere come sognavo. Era divertente suonare dal vivo, cantare, stare svegli tutta la notte, andare ai party, frequentare altri artisti, vestire alla moda”.
“Nel 1967, nelle nostre canzoni parlavamo di rivoluzione, di cambiamento. Il mondo attuale non mi piace. Ci sono molte cose che andrebbero cambiate, la guerra e la povertà sono sempre delle cose orribili, spero sempre che l’amore trionfi”.
“Ero molto amica di Janis Joplin. Lei era la musica. Era fragile, aveva avuto un’infanzia difficile. Era molto più brava di me. Io sono stata più fortunata, avevo una voce perfetta per il rock. Ho avuti intorno a me dei musicisti fenomenali: Jefferson Airplane, Grateful Dead, e moltissimi altri”.
“A San Francisco la musica era ovunque. Ma non ho nostalgia di quei giorni. Credo che ogni epoca e ogni età meriti di essere vissuta per quel che è, per le emozioni, le esperienze e le possibilità che offre”.
“Le canzoni dei Jefferson Airplane che amo di più sono: White Rabbitt, Somebody To Love, Wooden Ships scritta con David Crosby”.
“La mia idea di paradiso era ubriacarmi e guidare auto a tutta velocità. Mi sono fatta un sacco di droghe. Non ho mai mangiato bene. Non mi sono mai allenata un giorno in vita mia. La mia idea di esercizio era fare l’amore. Oggi sono piena di acciacchi, ma sono ancora in piedi”.
“Se eri in una rock band negli anni ’60 tutto il resto era accettabile. Eri pagato per girare il mondo e la gente ti ammirava. Eravamo giovani e abbastanza in salute. L’unico aspetto negativo erano le droghe che prendevamo”.
“Janis Joplin era la musica. Aveva un feeling che nessun’altro all’epoca possedeva. Spesso ci hanno messo in contrapposizione come figure femminili, ma non avevamo un approccio diverso alle cose della vita. Lei era fragile, aveva avuto un’infanzia difficile, ma era molto più brava di me. Io fui più fortunata, avevo una voce che era perfetta per il rock, avevo attorno a me i Jefferson Airplane, i Grateful Dead, e moltissimi altri musicisti che erano una vera e propria famiglia”.