“La mia vita era destinata a finire come un film, dove cerco di mettere insieme grandi temi come: amore e vita, sesso e senso dell’esistenza. Quando ero giovane a nessuno piaceva quello che scrivevo e così ho iniziato a dirigere. Il pubblico era molto colpito da ciò che facevo sul palco: scenografie, luci”.
“I film e i registi che ho apprezzato di più sono: “Cenere e diamanti”, “I Vitelloni” di Fellini, Eisenstein, Kurosawa, il “Dottor Stranamore” di Kubrick, “Lawrence d’Arabia”, “Il braccio violento della legge” di Billy Friedkin, “L’uomo che fuggì dal futuro”, “American Graffiti” di George Lucas, “Mean Streets” di Scorsese, i lavori di Spielberg”.
“Mio nonno, Agostino Coppola, è nato in Italia, a Bernalda, in Lucania. Sono un italo-americano. Sono orgoglioso delle mie origini e dell’eredità ricevuta da esse. L’Italia ha donato un importantissimo contributo all’arte, alla musica, alla scienza e a tutte le forme di produzione. L’America ha goduto di molti benefici provenienti dagli immigrati italiani, non solo nell’ambito del cinema, ma anche della fisica nucleare, della medicina, dell’innovazione industriale, della cucina e delle artiin generale”.
“Ho amato il cinema italiano, in particolare: Mario Monicelli, Francesco Rosi, Bernardo Bertolucci, Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Federico Fellini, Pietro Germi, Michelangelo Antonioni, Lina Wertmuller, Vittorio De Sica, Pierpaolo Pasolini, Marco Bellocchio, Elio Petri, Ettore Scola, Dino Risi, e tanti altri”.
“Non sapevo come avrei fatto Apocalypse Now, ma è il film a dirti come deve essere fatto. Avevo paura perché rischiavo di mandare in bancarotta la mia famiglia e la mia carriera. Non sapevo come il film sarebbe andato a finire”.
“Il Padrino è il risultato della giusta combinazione della storia scritta da Mario Puzo e la mia conoscenza dei comportamenti di una famiglia italiana. Nel film c’è tutto: attori mai visti, Marlon Brando in una versione nuova, la fotografia, la musica meravigliosa, i dialoghi, battute celebri come “Solo i veri amici possono tradire” o “Un’offerta che non si può rifiutare”. Il pubblico ama gli eroi negativi. Corleone suscita simpatia perché non lo vedi mentre commette crimini”.
“I soldi guadagnati nel cinema li ho investiti nel vino, un business che funziona in tutto il mondo. E pensare che da giovane non bevevo”.
“Il cinema è un’illusione e l’immagine è l’elemento fondamentale di questa magia. Non c’è fotografia o colonna sonora che tenga se le scene non hanno significato. Lavoro nel cinema da tanto, sono sempre stato cortese e gentile con tutti, cercando di fare del mio meglio perché sul set andasse tutto bene”.
“Orson Welles diceva che “il cinema è recitazione”. Un film mediocre non potrà mai essere salvato dalla fotografia o dal montaggio, ma dalla prova di un attore sì. Una regola importante è sedersi sempre accanto alla telecamera, l’attore deve poterti vedere. Gli attori sono come violinisti di un’orchestra che si esibiscono davanti ad un pubblico, senza violino. Un regista deve amare i suoi attori. Ciò che vogliono è essere amati da chi li dirige. Un regista è come un allenatore, deve creare l’atmosfera ideale perché l’attore dia il meglio di sé e lasci entrare il personaggio dentro di lui”.