La musica da leggere: La grande storia di Paul McCartney (Carmine Aymone, Michelangelo Iossa, Riccardo Russino)

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(sololibri.net)
La grande storia di Paul McCartney è un libro con tantissime immagini e box tematici. E’ il frutto di un grandissimo lavoro di ricerca. Il libro comincia con il racconto dell’incontro d’amore dei genitori di Paul. Quindi il big bang quel 18 giugno1942 quando tutto ebbe inizio con il primo vagito al Walton Hospital di Liverpool. Si susseguiranno i fatti, gli incontri ma soprattutto le emozioni, le note i luoghi che hanno scandito la storia del giovane artista, la crescita travolgente con i Beatles, il dolore della rottura e la faticosa rinascita dopo i Fab Four. L’affermazione con i Wings e poi la carriera solista in un incessante vortice esistenziale e artistico in cui Macca esprime tutta la sua ecletticità, la sua curiosità la sua insaziabile e incessante voglia di sperimentare nuovi mondi sonori.

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Carmine Aymone, Michelangelo Iossa e Riccardo Russino nella introduzione del loro libro scrivono che l’alchimia tra Paul McCartney, Jonh Lennon, George Harrison e Ringo Starr “è stata così straordinaria che ancora affascina e stupisce gli ascoltatori di tutto il mondo”. Ne “La grande storia di Paul McCartney” viene raccontata la triplice vita di un genio della musica, che lo ha visto trionfare con i Beatles, con i Wings e nella sua brillante carriera solista. La musica e le canzoni assumono un ruolo importante in ogni capitolo del libro.

Il racconto della storia di Paul McCartney non appartiene solo al periodo trascorso con i Beatles. Dopo la loro separazione è riuscito a mantenere una propria identità e una ispirazione che lo ha portato a comporre musica di generi diversi: “Dal pop al rock, dalla disco music alle sonate per pianoforte, dalle colonne sonore agli standard jazz anni Trenta. E, soprattutto, ci sono canzoni che guardano dritte negli occhi i classici dei Beatles, tenendo loro testa: Live and let die, Maybe i’m amazed, Band on the run, Here today, Somedays, solo per citare qualche titolo”. Anche per il suo lavoro post-Beatles “Sir Paul McCartney sarà ricordato come uno dei più grandi autori della storia della musica”.  

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Il libro racconta la storia di una leggenda vivente, da Yesterday ai giorni nostri. Dagli esordi a Liverpool alla gavetta delle notti di Amburgo, dal successo travolgente allo scioglimento dei Beatles, dalla costituzione dei Wings alla straordinaria affermazione come solista fino alle grandi sfide creative degli ultimi quarant’anni di carriera. Dopo la fine dei Fab Four, McCartney ha continuato a pubblicare album ricchi di grandi canzoni e capolavori da riscoprire, mantenendo vivo il desiderio di esplorare terreni musicali per lui inediti, come accadeva nei giorni dei Beatles: dalla musica elettronica e ambient alla classica, da standard jazz a canzoni per bambini, dalla musica per balletto alla colonna sonora di un videogioco. Il volume racconta anche le straordinarie avventure live di Macca, dal Live Aid del 1985 alle Olimpiadi del 2012, fino alle grandi collaborazioni con artisti come Stevie Wonder, Michael Jackson, Elvis Costello, Kanye West, Dave Grohl, Jeff Lynne, Tony Bennett, David Gilmour, George Michael e moltissimi altri. Prefazione di Alan Parsons.

(musicoff.com)
Il contenuto fotografico è assolutamente degno di nota, riportando una cronaca visiva puntuale e anche lo stile di Paul in ogni sua sfumatura a seconda dell’epoca, diversi look per un viso che è sempre rimasto lo stesso. McCartney è un polistrumentista che, nonostante non abbia mai studiato la musica in senso accademico, l’ha sempre assimilata e filtrata come solo i geni sanno fare. Ha imparato dai migliori (George Martin in testa), dai suoi stessi compagni di viaggio ed è sempre stato in grado, sia nei Beatles che successivamente, di trovare non solo l’idea giusto per “svoltare”, ma la forza di portare avanti il tutto con estremo entusiasmo, passando il messaggio che prima di tutto fare musica vuol dire divertirsi e che il mestiere del musicista è il più bello del mondo. In fondo al libro un’interessante sezione “Dicono di lui” con le opinioni di grandi colleghi, da Ian Anderson a James Taylor e molti altri.

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Carmine Aymone ha detto di essersi occupato della fase iniziale della vita di Paul per il libro: “Dai luoghi d’infanzia che siamo andati a visitare fino al periodo di Amburgo, a caccia di memorabilia e segni tangibili del passaggio dei Beatles nella città tedesca nei primi anni 60. Il mio compito è stato ricostruire storie ed evidenze della grandezza di questo musicista che aveva all’epoca un solo rivale, in quanto a composizione e genialità: Brian Wilson dei Beach Boys”.

 

La parte sperimentale e leggendaria del repertorio beatlesiano è stata affidata a Michelangelo Iossa: “Quando a metà dei favolosi anni 60 decisero di smettere di fare concerti, i Beatles avevano piegato il mercato discografico a loro piacimento. Erano loro che dettavano le regole e avevano già raggiunto status di miti. In un mondo, è il caso di dire, che non era abituato alle rockstar parlanti e pensanti. Non c’era un vero giornalismo musicale, non c’era stato un fenomeno simile prima di loro”.

 

Riccardo Russino si è occupato della fase solista di Macca, quella che va dal 1970 in poi: “Molti pensano che sia stato John Lennon a sperimentare di più, basandosi sul ricordo di dischi molto difficili e incomprensibili oltre la celeberrima ‘Imagine‘. E invece per noi è proprio McCartney quello ad aver innovato di più nella forma canzone, con un calcolo che abbiamo compilato di più di 50 strumenti suonati nelle incisioni e tanti dischi solisti da vero gigante della musica”.

 

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