(lisolachenoncera.it)
Il libro condensa cinquant’anni della carriera professionale di uno dei migliori fotografi italiani: Guido Harari. Harari ha potuto incontrare centinaia e centinaia di personaggi famosi, traendo da ciascuno, con i suoi scatti, una parte della loro essenza: musicisti colti su un palco oppure nella vita privata, attori, registi, uomini delle professioni (Gianni Agnelli), della moda, della cultura, del giornalismo, della letteratura, dello sport e via dicendo. Molteplici le copertine di dischi che portano la sua firma così come molte sono le immagini entrate a far parte del paesaggio culturale del nostro tempo (Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Enzo Jannacci e Dario Fo).
Guido Harari (fotografo, giornalista)
“Il libro conta 432 pagine, riccamente illustrato con oltre 400 immagini, tra fotografie, documenti, memorabilia. Oltre alla mia introduzione e ad un saggio critico di Denis Curti, ognuna delle nove sezioni si apre con un mio testo a cui si aggiungono 200 storie legate ad altrettante immagini. Queste le sezioni: Light My Fire. Il Big Bang di una passione, quella per la musica e per la fotografia. Copre la mia adolescenza fino al 1972; All Areas Access. Il racconto dei miei primi passi nell’ambiente della musica, le prime collaborazioni giornalistiche, le tattiche di avvicinamento delle rockstar, i reportage di tournée, il backstage: Peter Gabriel, Fabrizio De André, PFM, Frank Zappa, Gianna Nannini, Kate Bush, Jackson Browne, Simple Minds, Skin; Fronte del palco. Il palco come dimensione ideale per approfondire la melodia cinetica dei miei soggetti prima di passare alla dimensione più intima del ritratto; Woodstock ’94; See Me, Feel Me. Gli incontri ravvicinati del cuore: Lou Reed e Laurie Anderson, Joni Mitchell, Bob Dylan, Leonard Cohen, Kate Bush, Bob Marley, George Harrison, Patti Smith, Tom Waits, Nick Cave, i Clash, Weather Report; Il ritratto come incontro. Ritratti di personalità ed eccellenze di ogni ambito: Josè Saramago, Zygmunt Bauman, Mikhail Baryshnikov, Richard Gere, Robert Altman, Wim Wenders, Madre Teresa, Pina Bausch, Greta Thunberg; Italians. Un progetto nato alla fine degli anni Novanta per censire i protagonisti della cultura e della società: da Umberto Eco a Roberto Benigni, Rita Levi Montalcini, Alda Merini, Vittorio Gassman, Ettore Sottsass, Carla Fracci, Toni Servillo, Roberto Baggio, Indro Montanelli, Gillo Dorfles, Monica Vitti, Carmelo Bene, Lina Wertmüller; Restare in luce. I ritratti di alcuni dei fotografi che amo di più e che ho avuto la possibilità di incontrare; Fotografare senza macchina fotografica. Questa sezione riguarda gli ultimi anni che mi hanno visto impegnato tra libri, la galleria Wall Of Sound, il lavoro sugli archivi di altri autori, la curatela di mostre, la mia casa editrice con cataloghi e libri in tiratura limitata. Chiude tutto un Epilogo, In cerca di un altrove”.
“Le fotografie alle quali sono più legato sono quelle di Alda Merini, Rita Levi Montalcini, Dario Fo, Josè Saramago, Ennio Morricone, Tom Waits, Fabrizio De André, Paolo Conte, Peter Gabriel. Avrei desiderato incontrare Pierpaolo Pasolini, Amy Winehouse, Muddy Waters, Jimi Hendrix, Federico Fellini, John Coltrane, Janis Joplin, Jim Morrison, The Who. L’artista più ostico è stato il musicista Henry Rollins. Per la disponibilità ricordo con affetto Lou Reed, Fabrizio De André, Kate Bush, Pino Daniele”.
“Ho iniziato fotografando artisti internazionali come Klaus Schulze, Bob Dylan, Lou Reed. In Italia, il mio lavoro con Fabrizio De André mi ha permesso farmi conoscere alla fine degli anni ’70. La prima svolta importante è stata la mia collaborazione con Claudio Baglioni per il libro “Notti di note”. Dalla metà degli anni Novanta mi sono fatto apprezzare anche come ritrattista a tutto campo. Nel 2001 ho realizzato il libro “E poi, il futuro” dedicato a Fabrizio De André, seguito da “The Beat Goes On” realizzato insieme a Fernanda Pivano”.