(radiocoop.it)
Pergolani è stato uno dei giornalisti e agitatori culturali più all’avanguardia e stimolanti nella storia della comunicazione nostrana. “Nudo” ci svela centinaia di aneddoti e particolari della sua vicenda professionale e privata. La magica triade “sesso, droga e rock & roll” ricorre costantemente, ma c’è tanto altro nel suo racconto. Un’infanzia nella Germania post nazista che fa da trampolino a un folle salto nella Londra degli anni Sessanta. La Swinging London dove tutto accadeva e ti potevi imbattere e fare amicizia con George Harrison, arrivare al cospetto di Francis Bacon, assistere al radicale cambiamento che influenzerà le generazioni successive.
Michael Pergolani arriva al cospetto dei grandi del rock, dell’arte, del teatro, del cinema, si arrangia con articoli per vari giornali e riviste, arriva a trovare una più o meno traballante stabilità all’interno della Rai, grazie ad Arbore, collaborando a numerosi altri programmi e inventandosi l’appuntamento radiofonico “Demo”, che per dodici anni farà conoscere i nuovi talenti musicali nostrani. E’ attore sia al cinema che a teatro, sceneggiatore del film “No grazie il caffè mi rende nervoso” con Troisi e fotografo con una sua agenzia in Inghilterra, la Campus. Nel libro c’è anche tanto dolore, tante tragedie. Pergolani riesce a intervistare Frank Zappa, frequenta a Marc Bolan. “Nudo” è un libro che fotografa un mondo sempre meno culturalmente e socialmente vivibile, alla luce di quello che è stato (e avrebbe potuto essere) fino all’altro ieri.
(musicalnews)
Romanzo pantagruelico innescato dall’urgenza della memoria e percorso dal soffio prepotente della vita. Gli incontri, la musica, i viaggi, gli innamoramenti e le perdite si rincorrono in un flusso di coscienza che travolge lettere maiuscole, consecutio e argini sintattici, lasciando dietro di sé sponde scardinate, sogni, cuori ebbri o infranti, fotografie color seppia, neologismi. Tra le macerie del dopoguerra tedesco e le luci della Swinging London, passando per una Roma neorealista e per un’infinità di altre geografie fisiche e sentimentali, Pergolani disegna una vicenda che rivela i contorni di un’epoca straordinaria e irripetibile.
(bluebottazzibeat.blogspot.com)
Pergolani racconta le cose che ha visto, e lo fa con sincerità, scorrettezza, trasporto. Le storie raccontate di getto, una dopo l’altra, in nessun ordine se non quello con cui gli affiorano alla mente. Pergolani ha una vita molto avventurosa da raccontare.
Parole & Musica: Michael Pergolani
“I giovani di tutto il mondo, terminata la Seconda Guerra Mondiale, si unirono per diventare “protagonisti del loro futuro e della loro storia” e della loro vita e questo dopo l’abominevole e macabro fallimento dei loro padri. I ragazzi dissero basta con le guerre, il Vietnam. Questo movimento giovanile trovò terreno fertile nel costume sociale: nasce la minigonna, si indossano i jeans, cambia il modo di comunicare (tv, radio, i giornali dell’underground nation), si diffonde il buddismo, dello zen, nascono il teatro d’avanguardia (Living Theatre, Human Family, New Space Re(v)action) e il cinema indipendente. Il rock e il pop non furono solo le colonne sonore di quella generazione ma ne rappresentarono il linguaggio, i desideri, i sogni, la voglia di libertà, ed il bisogno di trovare nuove strade”.
“Ho sempre letto di tutto: “Il Milione” di Marco Polo, “I Ragazzi della Via Paal” di Molnàr, “Moby Dick” di Melville, “I Buddenbrook” di Thomas Mann, “Tropico del Cancro” di Miller, Hemingway, Dos Passos, Hesse, “Ulisse” di Joyce, “Sulla Strada” di Kerouac, le opere degli scrittori della Beat Generation. E ancora: la poesia, Lorca, Baudelaire, Prévert, Ginsberg, Neruda, Emily Dickinson, Majakovskij”.