L’autore prende in esame 101 canzoni definite tristi, analizzando le emozioni che hanno provocato nell’ascoltatore. Chinellato passa dai Beatles ai Bronski Beat, da Johnny Cash ai Duran Duran, a Nick Cave, mostrando come il sentimento della tristezza prevarica epoche e generi.
(albertorezzi.it)
“101 storie pregne di amore, passione, disperazione, disagio, rabbia, discriminazione, violenza, morte, ma anche riscatto” scrive Mary Pellegrino (fotografa, blogger) nella postfazione di Di Lacrime E Di Sangue. Si vive un diluvio di emozioni approfondendo i brani dei Cure, Patti Smith, Antony & The Johnsons, Bronski Beat, Bruce Springsteen, Tom Robinson, Melissa Etheridge, CSN&Y, Peter Gabriel & Kate Bush e tanti altri.
Parole & Musica: Nicola Chinellato
“Eric Clapton, nella canzone “Tears in Heaven”, dedicata al figlio piccolo Conor, scomparso tragicamente cadendo da un grattacielo a New York. Ha dato forma al dolore, l’ha plasmato, l’ha trasformato in una vittoria della vita sulla morte, ha reso eterno il ricordo e cristallizzato in quattro minuti e mezzo il proprio amore, rendendolo universale”.
“Le 101 canzoni raccontate nel libro possono essere un soccorso per chi le ascolta, la salvezza per chi le compone, una speranza per tutti. Alcuni dei brani inseriti nella raccolta possiedono una forte rilevanza sociale e politica. Una canzone può veicolare un messaggio, una posizione, può convincere, illuminare le menti, far conoscere la storia esattamente come un libro”.
“Di Lacrime e Di Sangue non è solo un libro di struggimenti interiori, ma spinge anche a farsi delle domande, ad approfondire, a ripensare alle proprie posizioni. La funzione della musica è anche questa”.
“Considero “Ok Computer” dei Radiohead e “Grace” di Jeff Buckley tra i dischi simbolo degli anni ’90”.
“Queste sono le tre canzoni che suggerirei a tutti per provare delle emozioni forti, profonde: Let’s Go Out Tonight dei Blue Nile, Twenty One degli Apartments e Hurt di Johnny Cash”.
