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Sanremo 2025 – Simone Cristicchi, “Quando sarai piccola”

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“La musica può essere veicolo di messaggi, di riflessioni e può affrontare  problematiche importanti. Le canzoni hanno per loro natura una grande potenza, utilizzano sia la musica sia le parole, riuscendo a ispirare il pensiero delle persone che la ascoltano. I grandi artisti che ho ascoltato, come Franco Battiato, Fabrizio De André, Ivano Fossati e tutti i grandi cantautori, sono riusciti a scavare nel profondo e a mostrare prospettive diverse. Questo è il potere della musica”.

“Nel 2007 ho vinto Sanremo con una canzone il cui testo che affronta un tema tabù. Credo sia stato un unicum nella storia del Festival, e questo per me è importante. Ho acquisito un’enorme popolarità da quella vittoria e sono riuscito a canalizzarla con lucidità per diventare un artista libero, avulso dalle dinamiche commerciali. Non baratterei la mia idea artistica con nessun numero di vendite, follower o classifiche. Voglio continuare a esplorare e creare, senza preoccupazioni o forzature esterne”.

“Il passaggio da cantautore a attore è avvenuto nel 2010, quando ho trasformato un mio libro, Mio nonno è morto in guerra, in un monologo teatrale sulla guerra di Russia. Credo che il monologo sia la forma di recitazione più complessa, per questo desideravo misurarmici. Il palcoscenico mi ha dato modo di imparare l’arte della recitazione”.

“Nel 2005 ho trovato nella scrittura un modo per ampliare il mio raggio di riflessione che ho scoperto può andare al di là del testo di una canzone. Complice un editor della Mondadori incontrato al Festival Giorgio Gaber, ho scritto il mio primo libro che in fondo era un altro diario di viaggio, Centro di igiene mentale”.

 

 

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