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Sanremo 2025 – Iva Zanicchi

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“Sono amica di Orietta Berti. Abbiamo esordito nel 1961 al concorso voci nuove di Reggio Emilia. C’era anche Gianni Morandi”.

“Durante la mia lunga carriera ho avuto la fortuna di fare tanti incontri importanti: Picasso, Carrà, Burri, Yves Montand. Ho girato un filmato insieme a Giuseppe Ungaretti, in un bosco vicino a Salsomaggiore. Ungaretti era lì per una cura, io per un premio televisivo. È voluto venire insieme con me nel bosco. Dovevo cantare la canzone Un uomo senza tempo. Ungaretti era a Salsomaggiore con la sua mamma. La adorava. Mi ha raccontato della sua infanzia, della guerra. Mi disse che le sue liriche più belle sono state ispirate in trincea. Sono rimasta con lui una settimana”.

“Federico Fellini, è stato lui che mi ha cercato per propormi una parte in Amarcord. Avrei dovuto interpretare il personaggio di Gradisca. Poi ho scoperto che quel ruolo lo aveva proposto anche ad altre. Il maestro mi ha portato a cene speciali dove ho conosciuto anche Alberto Sordi. A me sembrava di stare al cinema”.

“Volevo conoscere Frank Sinatra. Il mio impresario di allora scomodò sua mamma per combinare l’incontro. Sinatra dava retta solo alla mamma. Arrivai a una festa piena di gente al Plaza Hotel, c’era anche il vice presidente degli Stati Uniti. Sinatra era lontano da me, il mio impresario mi ha indicato, e lui mi ha scritto un bigliettino: “Vieni nella mia suite”. Ero con mio marito. E comunque non ci sarei andata lo stesso, non era quel tipo di incontro che volevo”.

“La tv me l’ha proposta Silvio Berlusconi. Mi aveva visto nel primo grande show di Canale 5, Premiatissima, una gara tra sette cantanti, presentavano Johnny Dorelli e Ornella Muti. Ho accettato e sono rimasta dodici anni a condurre OK il prezzo è giusto. Poi è arrivato il seggio da Eurodeputata di Forza Italia. Durante la campagna elettorale sono stata in tutti i mercati della Lombardia”.

“Ho partecipato per la prima volta a Sanremo nel 1965. Fu uno shock.  Arrivavo dopo il successo di “Come ti vorrei”. La stampa era tutta a mio favore e tutti spesero delle parole d’incoraggiamento bellissime. Ma ero talmente spaventata ed emozionata che appena salita sul palco non sono riuscita a cantare bene.  Il mio discografico mi disse che avevo una bella voce giovane, di dedicarmi al jazz e ai piccoli club e dimenticare i grandi palchi. L’anno dopo sono tornata al Festival, andando in finale con “La notte dell’addio“, canzone scritta da Memo Remigi, e l’anno successivo ho vinto con la famosa Non pensare a me. Ho vinto il festival tre volte, anche con “Zingara” e “Ciao cara come stai”, affiancata da partner importanti come Claudio Villa e Bobbi Solo”.

“Domenico Modugno l’ho amato immensamente. Lo andavo a cercare dietro le quinte quando ero spaventata, vedevo in lui un mito assoluto. La sua presenza mi rassicurava, anche se mi confessò poco prima della sua esibizione a Sanremo di essere più agitato di me”.

“Anche adesso che sono una donna adulta continuo ad essere curiosa. È una dote che può spingerti verso rotte inesplorate ma che ti può indurre anche verso errori fatali. La vita è stata buona con me, non rimpiango ne rinnego nulla. Ci sono dei momenti tristi ed altri di gioia, ma bisogna imparare sempre ad amare ciò che ci viene donato. Anche nei momenti più tristi la vita è straordinaria se la sai rispettare e capire”.

“Gli autori quando pensano alla mia voce l’accostano a dei temi passionali. Sono una donna che vive di sentimenti profondi ed intensi. Amo la gente, mi piace il contatto fisico, abbracciarsi, provo ancora grandi sentimenti. Canto anche per il sociale, penso a  “Fiume amaro”, o “La riva bianca, la riva nera” canzone antimilitarista che stigmatizzava la ferocia e l’assurdità della guerra, riassunta nella vicenda di un capitano ferito agli occhi e soccorso da un soldato nemico (probabilmente quello che gli aveva sparato) in prossimità della linea di confine che separava i due schieramenti. Certamente però l’amore è fondamentale e mi piace poterlo tradurre in musica”.

“Mi piace interfacciarmi coi giovani perché sono energia allo stato puro. Quando parlo con mia nipote mi dice sempre che è come se parlasse con una coetanea e questo mi fa molto piacere. Non sono in grado di dare consigli, ognuno nella vita deve inciampare sui propri errori per crescere. Personalmente mi sento di dover imparare molto dalle nuove generazioni e mi piace captarne vibrazioni ed energie positive”.

 

 

 

 

 

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