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Sanremo 2025 – Joan Thiele, “Eco”

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“Eco è un messaggio di fiducia. Affrontare le proprie paure, e difendere la propria identità sempre. Trovare il proprio posto e mai provare senso di omologazione, sentirsi in obbligo di essere uguali agli altri. In questa canzone racconto la nostra infanzia, la nostra intimità e condivisione”.

“Ho iniziato suonando per strada e nei locali. Pagavano poco e suonavo tanto. Ho viaggiato in Inghilterra, poi in Colombia. Sempre con la chitarra dietro. La strada è la scuola più dura. Ci vuole passione, ma anche tanto impegno”.

“Quando frequentavo le scuole medie mi sono iscritta al corso di chitarra e da lì tutto è cambiato. Mi sono formata ascoltando Jony Mitchell, Joan Baez, i Led Zeppelin, i Beatles, Nina Simone. Lauryn Hill. Tra le artiste italiane ho amato Mina e Ornella Vanoni. Ho avuto la fortuna di conoscere David Crosby. Sono stata fan anche delle Spice Girls e di Avril Lavigne”.

“Ricordo in particolare le partecipazioni di Anna Oxa e Loredana Bertè, Mahmood con “Soldi”, che ha segnato sicuramente un nuovo corso del Festival e della musica italiana. C’è una canzone di Nada che mi è sempre piaciuta molto, Ma che freddo fa”.

“Ho un rapporto particolare con la moda, è un ulteriore mezzo per comunicare. Adoro come David Bowie giocava con l’estetica fashion. I suoi look erano sempre legati a un messaggio che voleva mandare. Credo sia fondamentale per un artista. Per le copertine dei miei dischi scelgo sempre un approccio scenografico”.

“Amo la poesia. Mi piace raccontare storie, procedo per immagini. La mia psicologa dice che fare un discorso con me è sempre molto difficile, inizio con una cosa e dopo due secondi ho la testa che vola da un’altra parte”.

 

 

 

 

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