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Sanremo 2025 – Irama, “Lentamente”

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“Lentamente racconta la distruzione di un amore che è visto come eterno e invece finisce. Ha un’atmosfera british data dall’organo hammond, ma anche una melodia decisamente italiana”.

“Sono cresciuto ascoltando le canzoni di Francesco Guccini e Fabrizio De André. Ho molti riferimenti anche nel rock perché sono cresciuto con questa cultura. Sono stato influenzato anche dall’hip hop e dal pop”.

“La mia era una famiglia di grande cultura. Mia nonna era un’insegnante di letteratura, mio nonno mi parlava in latino. I miei genitori sono avvocati, mia mamma ha lasciato il lavoro per crescere i figli, mentre mio padre lavorava in un’azienda”.

“Sono cresciuto tanto per strada, ho vissuto il mondo dei quartieri nel bene e nel male. Ho avuto esperienze molto brutte che mi hanno formato. Andavo a casa di amici che avevano genitori che erano una catastrofe, ho assistito a scene terribili, ma molti di quei ragazzi erano migliori di altri, non enfatizzavano il concetto di criminalità e cercavano di uscirne. L’adolescenza è un momento delicatissimo, subisci influenze negative e positive e sta a te fare la sintesi, trovare le persone giuste”.

“I miei tatuaggi sono legati alla cultura egizia, sono appassionato della loro storia, della loro simbologia. Ho provato anche a studiare l’egiziano antico ma è complesso”.

“Vivo di notte e dormo di giorno. Da ragazzino mi chiudevo in bagno fino alle 6 del mattino, cantavo e scrivevo canzoni e rimanevo sveglio. Ancora oggi mi capita di entrare in studio a mezzanotte e uscirne al mattino”.

“Non ricordo d’aver scritto una sola canzone di giorno. Anche da bambino ho sempre faticato ad addormentarmi, soffro d’insonnia praticamente da sempre. A me la notte non porta consiglio, porta musica. A volte vado avanti a oltranza, fino a che la canzone è finita. Ricordo una volta, ero in vacanza in Puglia, in una casa del Salento. Stavamo lavorando, io e il musicista Giulio Nenna, a quello che poi sarebbe diventato il brano Dedicato a te. Lui a un certo punto verso l’alba è crollato addormentato sul divano. Io sono andato avanti fino alle nove del mattino. A quel punto l’ho svegliato e gli ho detto di andare a registrare Era così insonnolito che non trovava neanche il plettro della chitarra”.

 

 

 

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