Il libro si occupa di sottoculture e controculture giovanili, in particolare del modo in cui sono state analizzate e raccontate nel corso del tempo, nei paesi anglosassoni e in Italia. A “Sottocultura” di Dick Hebdige sono dedicate molte pagine nella prima parte dell’opera. Sono tanti i riferimenti agli studi su questa materia, con accenni ai diversi metodi di ricerca e analisi, oltre che a vari saggi.
(libraccio.it)
Hipster, beatnik, mod, skin, punk, raver: per vari decenni, a partire dal dopoguerra, le sottoculture e le controculture giovanili hanno scandito il susseguirsi delle generazioni contribuendo in maniera a reinventare le pratiche artistiche e le forme dell’aggregazione collettiva e dell’agire politico. Going underground si propone di fare il punto sulle analisi e le narrazioni che, a partire dagli anni settanta, hanno cercato di cogliere le specificità delle culture dissidenti giovanili. Il volume cerca di verificare come le categorie elaborate in riferimento al mondo anglo-americano possano essere applicate al caso italiano, alla particolare vicenda delle sottoculture/controculture del nostro paese. L’interrogazione si sposta sul presente, ponendo la questione delle affinità e differenze fra le tendenze giovanili contemporanee e quelle che hanno segnato la seconda metà del Novecento.