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La libreria di Radio Tolfa Europa: La voce del buio (Gigi Paoli)

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(thrillernord.it)
Siamo al limitar dei boschi, al Passo della Mendola, un villaggio rurale radicato con il suo folklore a superstizioni e credenze antiche, quando la sera si accendeva la luce con il caminetto acceso e nascevano leggende e racconti di mostri. Il professor Montecchi viene raggiunto da un avvocato che gli chiede di andare al Passo ed indagare sulla sparizione di alcuni ospiti di una casa di riposo. Un inizio che non lascia scampo al tempo che da padrone detta gli stilemi della narrazione e ci fa immergere in uno scenario in cui l’orrore quotidiano si mescola a fatti al limite del paranormale. Montecchi dovrà srotolare la matassa dei misteri e lasciarsi affondare dall’abisso della Mendola per poter rinascere e vedere con gli occhi del buio ciò che è veramente reale e cosa non lo è. Un libro che ricorda ogni tanto la scrittura di Carrisi, filmica. La Voce del Buio non è un semplice thriller, forse più un Noir della Psiche perché il lettore compirà gli stessi passaggi arcaici di Montecchi e vedrà davvero di cosa è fatta la psicologia umana.

(lalibridinosa.com)
La prima cosa che colpisce di questo romanzo è lo studio che l’autore ha dedicato all’argomento trattato: neuroscienza e neuropsicologia. Paoli riesce a renderle fruibili e comprensibili. Tratta l’argomento con attenzione e il giusto riguardo e con precisione.

(librierecensioni.com)
Sei anziani scomparsi in dodici anni. Nello stesso posto. Nello stesso modo. Senza nessuna spiegazione plausibile, senza alcun movente. Un giusto ritmo, un’atmosfera suggestiva e una scrittura potente ed elegante. Tutto questo è “La voce del buio”. É un romanzo dalla forza esponenziale che si dispiega capitolo dopo capitolo, assorbendo così sempre più l’attenzione del lettore. Quest’opera è ricca di energia investigativa, dove sono i pensieri, le sensazioni e le analisi del protagonista, il professor Piero Montecchi, docente di Neuroscienze forensi, a legare l’intera storia.

Gigi Paoli sorprende e maraviglia il lettore, con uno stile e una struttura narrativa particolare, altrettanto ricca di componenti noir, rendendo questo libro non facilmente catalogabile in un genere ben definito. Gli elementi che si vivono leggendo il romanzo sono concreti e ben identificati. L’ambiente oscuro, ma allo stesso tempo normale, quasi quotidiano, i personaggi forti, originali, ma anche comuni e una storia di anziani, che si ritrovano a vivere il tempo che rimane in una struttura che dovrebbe dare loro sicurezza e pace, che però nasconde una potente storia, sono la ricchezza di quest’opera che è pronta ad aspettare qualsiasi lettore.

(thrillerlife.it)
Paoli ha scritto un giallo scorrevole, dal ritmo serrato, curando molto il personaggio del professor Montecchi che conosciamo pagina dopo pagina e ci si affeziona al suo essere triste, al non voler lasciare andare il ricordo della moglie, ai suoi lancinanti mal di testa, al suo fumare una sigaretta dopo l’altra accendendole con lo Zippo del Tuscania. Le sue certezze e la sua granitica fede nella scienza vengono messe a dura prova. La cura dell’ambientazione e delle scene, con i boschi come sfondo, ha reso credibile e verosimile la narrazione. Anche i personaggi secondari sono ben curati, ognuno con il suo lato oscuro e con le proprie debolezze. La voce del buio è un bel giallo, dalla trama e dall’intreccio lineari, l’approfondimento dello studio sul paranormale, sullo spiritismo e sull’inspiegabile puntualmente smentiti dalla scienza lo rende molto interessante.

(lanazione.it)
Il protagonista del romanzo è il professor Piero Montecchi, docente di neuroscienze forensi all’università di Verona e membro del CICAP, l’ente che controlla le affermazioni sulle pseudoscienze e sul paranormale nato nel 1989 per iniziativa di Piero Angela e di un gruppo di scienziati. Un personaggio fascinoso, ironico con un grande amore per la scienza e il rimpianto per la moglie sepolta nel sud della Francia dove Montecchi trascorre larga parte della settimana. Sarà lui ad essere chiamato a spiegare l’inspiegabile al Passo della Mendola, perché è lì, sul valico alpino, che da villa Imperiale una lussuosa casa di riposo alcuni anziani scompaiono di notte, nei boschi, senza lasciare traccia, richiamati dalla “voce del buio”. Racconta Gigi Paoli: “Montecchi è un uomo che ama la scienza con la S maiuscola, ha una mente aperta al dubbio. Un personaggio che cerca continuamente risposte. L’uomo di scienza si troverà davanti qualcosa che sa poco di scienza”.

 

 

 

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