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La musica da leggere: Punk Paradox: Un’autobiografia (Greg Graffin)

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(iyezine.com)
“Punk Paradox” offre una prospettiva vera e unica sulla scena punk rock di LA degli anni ’80. Il libro è un mix di aneddoti personali, riflessioni sulla musica e sulla filosofia, e analisi socioculturali. La scena ’70 ’80 di Los Angeles è stata una delle più vibranti e influenti della storia della musica. La città ha visto la nascita di numerosi gruppi punk rock, tra cui Germs, X, Circle Jerks, Black Flag, Social Distortion e Bad Religion.

Graffin, che ha conseguito un dottorato in biologia evolutiva all’Università di Cornell, utilizza la sua formazione accademica per esplorare il rapporto tra la cultura punk rock e la società. Graffin sostiene che il punk rock abbia rappresentato una forma di ribellione positiva contro il conformismo e la stagnazione culturale degli anni ’70 e ’80. Graffin è stato il frontman dei Bad Religion fin dalla loro formazione nel 1980. La prosa di Graffin è vivace e coinvolgente, e la sua voce narrativa è onesta e riflessiva.

(punkadeka.it)
In queste pagine Greg Graffin si mette a nudo riguardo alla sua vita familiare, sentimentale e professionale, analizzando i vari periodi della sua esistenza e dell’esistenza dei Bad Religion, il tutto intervallato da digressioni scientifiche inevitabili, visti i ruoli accademici che ha ricoperto il frontman di una delle più grandi punk band. Sul fronte Bad Religion vengono affrontati tutti gli argomenti: dagli esordi, fino ai concerti al Roxy in piena pandemia, passando per la nascita della Epitaph Records, il maldestro tentativo di “Into The Unknown”, la firma per major, l’uscita di scena di Brett Gurewitz, il ritorno su Epitaph, nuovi chitarristi, nuovi batteristi e così via.

La narrativa di Greg non perde la sua efficacia neanche quando l’autore affronta gli ambiti più intimi e familiari come il divorzio dei suoi genitori prima e il suo poi, la nascita dei figli, il secondo matrimonio, la difficoltà di far combaciare vita professionale, vita accademica e vita familiare e desideri di grandezza. I Bad Religion hanno sempre avuto il desiderio di diventare grandi, mantenendo la forza generatrice del loro “Io”, si sono sempre distinti per la loro capacità di adattarsi agli enormi cambiamenti che si sono accompagnati alla musica e alla cultura punk.

(controradio.it)
Greg Graffin è il cantante dei Bad Religion, uno dei gruppi punk americani più intelligenti e significativi di sempre, con alle spalle diciotto album in studio, un numero incalcolabile di concerti in tutto il mondo. In Punk Paradox Graffin racconta la sua vita prima e durante l’esplosione del punk in California, descrivendo la propria crescita personale, quella della sua band e l’evoluzione del genere stesso. Una narrazione che si alterna tra le peripezie dei Bad Religion, nel loro passare da piccola realtà underground a pilastro del punk mondiale, e il desiderio di crescita intellettuale di Graffin, che l’ha portato a impegnarsi negli studi e ad avviare una carriera come ricercatore e docente universitario, bilanciando gli impegni del gruppo con quelli accademici e con una vita privata che non è sempre riuscito a conciliare con il resto.

Questo libro si pone in netto contrasto con l’immagine stereotipata del punk nichilista e autodistruttivo così diffusa nella cultura popolare, e offre invece un punto di vista alternativo da parte di chi, pur vivendo all’interno del genere mantenendone vivo lo spirito e le sonorità, ne ha sempre sfidato le convenzioni e i luoghi comuni, rifiutando ogni tipo di indottrinamento. Punk Paradox è uno sguardo alla storia e allo sviluppo del punk, nonché un’acuta riflessione sul perché questa sottocultura sia ancora così viva e rilevante per milioni di persone.

(truemetal.it)
Dopo aver letto Punk Paradox vi sembrerà di conoscere bene Greg Graffin, cantante dei Bad Religion, di aver fatto il liceo con lui e esservela spassata per le strade di L.A. agli albori del punk californiano. Questo memoir è frutto di un’ottica unica come il suo autore: quella di una persona brillante, intenta a intraprendere una carriera accademica e che nel frattempo diventa anche frontman di una delle band più importanti del punk. Graffin ricorda anche la droga che circolava, la violenza e gli incidenti, lui che aborriva questo tipo di atteggiamenti autodistruttivi. Eppure nel suo racconto c’è una certa nostalgia per la scena punk “west coast” degli inizi, tra un concerto dei Black Flag, un caro amico nei Circle Jerks e le prove nel garage di mamma chiamato per l’occasione Hell Hole.

(rockol.it)
Sulla decisione di chiamare il libro “Punk Paradox”, Greg ha spiegato: “Mi sono trovato in questa situazione paradossale in cui il punk è sempre stato caratterizzato da anarchia e cazzate. Ma la mia vita, mentre ci riflettevo, non ha davvero strutturato la storia in quel modo. E questo era un po’ paradossale per me. Poi ho iniziato a pensare, c’è anche un po’ di analisi sul punk come un genere. Alla gente piace concentrarsi sugli attributi culturali del punk e non pensa alle grandi canzoni, per me, questo è un grande difetto”.

Il libro è la narrazione della vita di Graffin prima e durante i primi anni del punk di Los Angeles, descrivendo in dettaglio le sue osservazioni sulla crescita esplosiva del genere e sul costante aumento di importanza della sua band. Il libro inizia esplorando le radici nel Midwest e il trasferimento che gli ha cambiato la vita nel sud della California a metà degli anni ’70. Travolti dalla fiorente scena punk nelle strade di Los Angeles, Graffin e i suoi amici formarono i Bad Religion, costruirono una base di fan e divennero un’istituzione itinerante. Tutte queste attività si sono svolte parallelamente alla ricerca incessante di Graffin di una illuminazione intellettuale. Nonostante le richieste di tour mondiali, sessioni di registrazione e dedizione alla scrittura di canzoni, l’autore ha anche avuto una carriera accademica. In tal modo è riuscito a conciliare la doppia vita di iconico frontman punk rock e docente universitario.”.

 

 

 

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