“Lou Reed, Il Re di New York” può essere considerata la biografia definitiva di Lou Reed per la cura e la completezza dele informazioni, per il ruolo centrale di NY. L’artista era il re della New York degli esclusi, degli artisti underground, dei punk, dei disadattati, dei travestiti, dei tossici, dei folli, delle anime dannate, dei troppo puri, di quelli che vanno a Los Angeles proteggendosi dal sole, degli hippie con occhiali scuri e completi di latex neri. Gli altri personaggi che compaiono nel libro sono: Andy Warhol, Velvet Underground, Nico, David Bowie, Iggy Pop, Laurie Anderson, Julian Schnabel, Candy Darling, Edie Sedgwick, Paul Morrissey, Joe Dallesandro, Valerie Solanas, Holly Woodlawn, Jackie Curtis.
(sentireascoltare.com)
Will Hermes ha svolto un lavoro di documentazione imponente. Ha spulciato gli archivi su Reed messi a disposizione dalla NY Public Library, per poi integrare il tutto con interviste. La lettura scorre agile, carburata dal costante attrito di un’esistenza sempre più ingombrante con i personaggi che ne hanno incrociato il cammino, figure altrettanto complesse e importanti (Delmore Schwartz, Warhol, Cale, Nico), cruciali rispetto al suo percorso (Bowie) oppure marginali (Bob Dylan, Bruce Springsteen, Patti Smith, Frank Zappa), celebri oppure rimaste nel cono d’ombra della sua figura, ciò che vale in primo luogo per i suoi amori (la musa Shelley Albin, la prima moglie Bettye Kronstad, l’enigmatica Rachel Humphreys, la pragmatica Sylvia Reed) fino all’incontro definitivo con Laurie Anderson.
Non faceva altro che cercare nuove intese, altre sensibilità assieme alle quali innescare il meccanismo dell’ispirazione. Per poi far saltare il tavolo, di nuovo. Accadrà con i Velvet Underground, con Andy Warhol, con David Bowie, con Robert Quine, di nuovo con i Velvet Underground dei quali nei ’90 favorirà la reunion per poi spegnere cinicamente l’interruttore. Lou non perderà occasione di elogiare e aiutare talenti come Jonathan Richman o Anohni.
Hermes segue avventure e sventure di Reed e attorno a Reed, pennella i momenti di grazia, i passaggi a vuoto e le bastardate a muso duro, suggerisce ipotesi allacciando fili e mettendo in risonanza dichiarazioni, stralci di interviste, testimonianze.