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La musica da leggere: Oceano di suono. Musica ambient e ascolto radicale nell’era della comunicazione (David Toop)

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“Oceano di Suono” di David Toop è un libro ricco di aneddoti, interviste e considerazioni che spaziano dalla musica ambient alla cultura popolar, dalle tradizioni musicali alle teorie della percezione sonora, dagli spazi sonorizzati delle città alla musica di contemplazione. L’autore riesce a tenere insieme artisti di diversa estrazione, come: Lee “Scratch” Perry, Aphex Twin, Brian Wilson, Scanner, Kate Bush, Brian Eno.

(rockol.it)
“Oceano di suono” viene scritto nell’anno di uscita di album fondamentali di Aphex Twin, degli Orb e di Brian Eno. Toop analizza la musica ambient come un movimento culturale.

(illibraio.it)
La straordinaria storia sonora di David Toop inizia nelle foreste pluviali dell’Amazzonia per giungere sino alle megalopoli contemporanee, attraversando il lavoro di artisti come Brian Eno, Sun Ra, Erik Satie, Kraftwerk e Brian Wilson. Partendo dall’Esposizione di Parigi del 1889, quando Debussy ascoltò per la prima volta la musica giavanese, “Oceano di suono” arriva a incanalare gli istinti contrastanti della musica del XX secolo in un resoconto insieme storico, esilarante e rivoluzionario. La musica ambient viene ridefinita come un protocollo alternativo per l’ascolto e la creazione di suoni ma anche come una modalità di rilettura dei concetti di politica, temporalità e spazio. Un’avventura straordinaria che, attraverso una scrittura appassionata, conferma Toop come una delle voci-guida da ascoltare in questo mondo connesso e incoerente.

(anobii.com)
Oceano di suono è il percorso di un viaggio, a tratti estatico e visionario, che si svolge in Amazzonia, a Tokyo, a Las Vegas, ad Amsterdam, fra concerti, riti tribali, rave party, in cui ci si imbatte in personaggi come Edgar Varese, Sun Ra, Velvet Underground, Brian Eno. In questo viaggio David Toop coglie l’essenza della musica contemporanea: l’apertura totale. Un’apertura che si declina in una miriade di contaminazioni fra estetiche musicali di culture lontane nel tempo e nello spazio, nell’uso sapiente di strumenti aborigeni e a tecnologia digitale, che aspira alla completa e reciproca inclusione della musica e dell’ambiente. È la cosiddetta Ambient Music.

 

 

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