(ilmestieredileggereblog.com)
Giallo-noir. Mosley è bravissimo a spingere il lettore in luoghi e situazioni che mostrano il lato oscuro della psiche umana, e con esso le deviazioni e la brutalità di cui gli esseri umani possono essere capaci.
(sherwood.it)
Easy Rawlins, il protagonista, tra fiumi in piena di alcool, nottate insonni e scazzottate mirabolanti, prima o poi torna a casa dalla moglie Regina e dai suoi piccoli Edna e Jesus, quest’ultimo non propriamente figlio biologico, sottratto ad una bieca sorte. Non volta le spalle ad una giustizia alla ‘Rawlins maniera’, scatta subito una sorta di senso del dovere – probabilmente per essere un ex veterano – quando la polizia chiede di collaborare nella risoluzione di un caso ‘spinoso’. Nel quartiere donne di ‘vita’ muoiono dopo stupri violenti e marchi a fuoco. Un serial killer sembrerebbe pronto a macinare vittime senza destare attenzione nei media locali, finché quest’ultime si ostinano ad essere nere. Una vittima bianca, ragazza di buona famiglia e di studi colti, muore allo stesso modo delle sue coetanee, è lì che la macchina dell’attenzione comincia ad alzare l’attenzione.
Walter Mosley ha utilizzato a più riprese la figura dell’investigatore Easy. Conosce le zone che frequenta nella quale investiga. Lo spaccato crudo di una civiltà alla riscossa è vivido e si fa sentire, insieme ad uno scenario decadentista fitto di fumi pregnanti di whiskey economico e musicisti blues che vivono nostalgici nei fasti di un passato non ripetibile.
La Farfalla Bianca è un romanzo giallo noir che urla tra le pagine senza troppi sofismi, facendosi apprezzare proprio per questo.
(librierecensioni.com)
“La farfalla bianca” è un noir di grande impatto e umanità. Walter Mosley ha una scrittura descrittiva, impattante, fa riflettere con le sue note avventurose, avvincenti e tristi. La dimensione narrativa che Mosley regala al pubblico, incanta e fa rabbrividire perché la legge non esiste, la giustizia è cieca, sorda e muta, e finire in galera senza una spiegazione e con la possibilità di andare direttamente in obitorio è altissima. Il caso prende ed avvince. “La farfalla bianca” parla di donne sole, che tirano avanti sfruttando ciò che hanno e facendosi sfruttare. Narra di famiglia, di rispettabilità fuori dalle mura, del marcio dentro, celato, negato. Rawlins non avrà vita facile, dovrà stare attento a cosa dice, a come si muove, e tenere d’occhio il mitico Mouse, il diavolo col sorriso d’angelo e la pistola pronta. Rawlins dovrà raggiungere la verità che si trova nella casa della farfalla bianca, e dovrà vedere la sua famiglia in bilico. Cadrà, si farà male, si rialzerà, in vere montagne russe dei sentimenti.
(millesplendidilibriblog.wordpress.com)
Ritornano le indagini di Easy Rawlins, il detective nato dalla penna del maestro del noir Walter Mosley. Easy dovrà affrontare molti ostacoli, far scagionare il suo pazzo ma pur sempre migliore amico Mouse, affrontare la separazione dalla sua amata Regina, scovare il vero assassino delle donne nere, prima di risolvere il delitto della Farfalla bianca.
(contornidinoir.it)
Un noir dalle tinte forti, ricco di colpi di scena che destabilizzano il lettore ma rafforzano la trama. Il protagonista: Easy Rowling ti cattura da subito. Traspira subito il suo animo buono nascosto sotto la scura pelle di donnaiolo dai modi rudi, discutibili, ma mai gratuiti. È in netto contrasto con l’ambiente che lo circonda, che vive giornalmente. Si muove nella povertà, all’interno di circoli violenti e poco raccomandabili, ma sembra navigare in queste rapide con maestria: ripudia la violenza, vive negli agi. I dialoghi sono un punto di forza del romanzo. Autentici, arricchiti da quel linguaggio gergale che crea la giusta distanza da un mondo che il lettore non conosce e non ha sperimentato direttamente. Un linguaggio ricercato che non è solo quello della povertà, ma varia il suo registro muovendosi nell’atmosfera multirazziale, abbracciando i modi eleganti della privilegiata Los Angeles, confrontandoli con la durezza dei ceti sociali più poveri e per questo meno attenti all’etichetta. Lo scrittore ha il dono di bilanciare la descrizione e l’azione. Le scene descrittive sono pregne di tensione, di disastro incombente. Bellissime quelle che descrivono l’altalenante situazione sentimentale tra Easy e la moglie. “White Butterfly” è pieno di violenza e ha un finale che mette a dura prova, ma è quasi tutto accettabile perché gli atteggiamenti razziali, la crudeltà della strada descritti da Mosley risultano autentici e tangibili.