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Parole & Musica: Steve Hackett

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L’autobiografia “A Genesis In My Bed”. “E’ stata mia moglie Jo che mi ha convito a scrivere un’autobiografia. È stato bello rivivere dei periodi della mia vita e della mia carriera, posti, persone. Ci sono molti aneddoti di cui pochi erano a conoscenza. Rispondo a molte domande che i fan mi facevano sul mio periodo con i Genesis”.

“L’Italia è stata molto importante per me e per tutti gli altri membri dei Genesis. La storia che risale all’antichità è straordinaria, il passato e il presente convivono lì. Le vecchie città e il paesaggio sono incredibilmente belli. Il cibo è fantastico”.

“Il progressive-rock è musica senza tempo. È un genere vario, sfaccettato, mutante, come un film con tante scene differenti”.

“Sono entrato a far parte dei Genesis grazie a un annuncio pubblicato sulla rivista Melody Maker. Peter Gabriel rimase colpito da una mia riflessione sulla necessità di andare oltre le forme di musica stagnante di quegli anni. Mi sono divertito a suonare con la band e ad aiutare Peter a sviluppare la musica che aveva in mente. Le canzoni. Ognuno di noi riusciva a portare qualcosa di diverso nella band”.

“Sono stato influenzato da molti generi musicali. Ho amato il canto melodico del tenore Mario Lanza, Roy Orbison, la musica classica che ascoltavo, il Bolero di Ravel, Bach, la chitarra di Andre Segovia. Hank Marvin degli Shadows, i chitarristi blues, i Beatles di “Revolver” e “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, i King Crimson”.

“Nel 1977 ho lasciato i Genesis perché desideravo realizzare dei miei album. È stato un salto nel buio, non facile, ma è stata la decisione giusta che mi ha permesso di liberare la mia creatività”.

“Ho spesso sentito l’ispirazione musicale in paesi come l’Italia, la Spagna, Grecia, Malta, Francia meridionale, Egitto e Marocco”.

“Ricordo con piacere i concerti in Italia, nei primi anni ’70. La musica del gruppo, tra il 1973 e il 1974, era molto forte a livello di sound e di emozioni. E’ stato fantastico suonare in una delle migliori band del mondo e davanti al pubblico italiano. Selling England by the Pound è l’album dei Genesis che preferisco. Quel lavoro ha influenzato molti artisti rock, pop, jazz”.

“La musica è cibo per la mia mente, mi nutre, mi dà pace. È nella mia vita, nei  miei sogni, è molto importante per me e per la mia vita. Ogni momento, ogni attimo c’è musica nella mia vita, non potrei farne a meno”.

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