Il metodo Stanislavskij. “Non sono un ideologo del metodo. Ho avuto una grande maestra di recitazione, Stella Adler, che lo detestava. Ma per me era giusto. Dovevo prendere la licenza di taxi per Taxi Driver, ingrassare di trenta chili per Toro Scatenato. Altrimenti non sarei stato in grado di recitare bene”.
Robert De Niro e i suoi film. “Guardo molti film, ma non quelli dove ho recitato. Ogni volta era un tormento, mi accorgevo che avrei potuto fare molto meglio. Ora sono più tollerante. A volte ho pensato di prendermi una lunga vacanza per rivederli tutti, e vedere che cosa ho combinato in tutti questi anni”.
Recitazione. “È molto importante calarmi fino in fondo nel personaggio. Conta molto anche l´aspetto fisico. Con un solo gesto si può caratterizzare e dare un´identità a un personaggio”.
La critica. “Le uniche persone dalle quali si può avere un riscontro oggettivo sono i critici. Soprattutto i bravi critici”.
Il cinema. “Quando ero giovane andavo a vedere film come “Un posto al sole”, “La valle dell’Eden”, quelli con Montgomery Clift, Elizabeth Taylor, James Dean, Marlon Brando. Ho cominciato a sognare di diventare anche io attore all’età di dieci anni”.